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La Madonna della Salute

Ogni anno il 21 novembre da più di tre secoli si festeggia  a Venezia la festa della Madonna della Salute. Per noi veneziani il secondo Patrono della città. È una giornata di pellegrinaggio per i veneziani ma anche per chi abita fuori Venezia, per portare una candela alla Madonna, che nel 1631 salvò Venezia dalla peste.
In questa giornata di festa per la città si  assiste ad un lungo pellegrinaggio verso la Basilica, e per l’occorenza viene costruito un ponte votivo di barche.
Personalmente per me la festa è anche un modo per stare in famiglia, perché dopo la visita si fa un giretto per le bancarelle comperando qualche dolcetto ai bambini e anche a quelli un pó più cresciuti, per poi à volte finire la serata con un ombra de vin e un cichetto.

Lulu

Se penso al giorno della Salute non posso che aprire un cassettino della mia infanzia, allegro spensierato un vero giorno di festa per i bambini. Come da tradizione i più piccoli accompagnano gli adulti nel pellegrinaggio fino alla Chiesa portando una candela che poi verrà donata e accesa dai volontari in preghiera per i propri cari. Dopo la messa che in questa occasione viene eseguita più volte, si corre fuori per le bancarelle acquistando palloncini caramelle e zucchero filato. Tradizione tutt’ora viva e sentita.

Non per ultimo non posso non ricordare il famoso piatto della tradizione perché noi veneziani per ogni festa abbiamo anche il piatto in tavola abbinato, non c’è da dimenticarselo. La famosa Castradina una zuppa elaborata, che mia mamma (come mia nonna) preparava con dedito amore e ci serviva a tavola in questo giorno. Affascinata dalla tradizione veneziana, pur essendo una splendida ed allegra triestina.

Annetta

La castradína è un piatto della tradizione veneziana e si preparava e si gustava a partire dal ‘600 il giorno della festa della Madonna della Salute il 21 Novembre.

La castradina è un antico cibo a base di cosciotto di montone salato, affumicato e poi stagionato, usato per fare una gustosa zuppa con l’aggiunta di foglie di verza, cipolle e vino, che tradizionalmente viene gustata alla vigilia della festa della Madonna della Salute. Era costituito da carne di castrato importata dall’Albania e dalla Dalmazia dove veniva salata, affumicata ed essiccata al sole e venduta alle navi veneziane di passaggio. Era un piatto definito “de obligo su le tole, sia dei povaréti che dei siori, nobili o mercanti”. Ancora oggi la tradizione continuano nonostante le difficoltà nel reperimento del tipo di carne prescritto dalla tradizione. La chiesa della Madonna della Salute fu costruita per ringraziare la Madonna di aver messo fine alla peste, e nel giorno in cui si celebra la fine della pestilenza, i veneziani gustano questo piatto.

RICETTA

Ingredienti

800 g di cosciotto di castradina ( montone castrato salmistrato )1 kg di verza1 cipolla4 cucchiai di olio extravergine d’oliva Timo sale

Procedimento

Tagliate la carne a pezzi come uno spezzatino, mettetela in una pentola e fatela bollire per tre volte cambiando l’acqua ogni volta; conservare l’acqua dell’ultima bollitura. Soffriggere la cipolla nel burro ed aggiungere la verza tagliata a julienne, farla cucinare fino a 3/4 di cottura, unirla poi alla carne insieme al suo brodo e completare la cottura. Si può aggiungere a piacere un pizzico di timo.

Il piatto andrebbe servito in ciotole di coccio con crostini di pane saltati al burro.

Fonte


https://basilicasalutevenezia.it/pellegrinaggio-annuale/

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