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Human. Sean Scully


Nell’isola di San Giorgio e precisamente nella Basilica di San Giorgio Maggiore si svolge la mostra di Sean Scully: Human. Appena  si entra nella Basilica si è attratti dalla monumentale scultura ubicata  sotto la cupola ™Opulent Ascension”, ispirata all’episodio biblico della scala di Giacobbe, che stabiliva un contatto tra il mondo terreno e quello divino. La scultura è composta di cornici impilate avvolte in panno di feltro colorato, è alta oltre dieci metri,  ci si può entrare dentro, “Opulent Ascension” dirige lo sguardo verso il cielo attraverso l’oculus della cupola.
Con queste parole Scully ha voluto spiegare il suo significato: “Voglio rendere disponibile, il percorso dallo spirituale al fisico, e dal fisico allo spirituale.”


Dietro all’altare, precisamente sul leggio del coro maggiore, troviamo “Illuminated Manuscript”, il manoscritto miniato contemporaneo realizzato a mano secondo la tradizione monastica, le cui pagine sono state interamente dipinte dall’artista che documenta la produzione dei suoi lavori per questa mostra.
Mentre nella sacrestia della basilica si possono ammirare una serie di opere astratte e figurative su carta disposte all’interno di vetrine.
La mostra prosegue in cortile esterno, qui si trova una scultura in acciaio corten.
Dal cortile si raggiungono altre sale con vari quadri esposti, dipinti a olio su alluminio,  “Landline'”, che con le loro strisce orizzontali, Scully ha voluto rappresentare non  solo la mappa di un paesaggio percorribile nel mondo reale, ma anche di un ignoto regno spirituale nella nostra interiorità, fatto di vari livelli che rappresentano ciò che noi siamo, fisico, emotivo, psicologico e spirituale.
Nella stanza intitolata  Madonna Triptych, qui troviamo tre pannelli a olio su alluminio che raffigurano la moglie e il figlio.
La Sala dei Pastelli: chiamata così perché le opere esposte sono dipinte con al tecnica del pastello su carta, sono un tributo alla musica di Miles Davis, e un omaggio all’eredità culturale e filosofica dell’antica Grecia.
Per finire la stanza delle vetrate, omaggio a Vincent Van Gogh.

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